#230 - I 7 miracoli - Giovanni 13:1

Fino al capitolo 12 del Vangelo di Giovanni Gesù ha affrontato di continuo l’incredulità dei giudei. Il capitolo 13, però, è uno spartiacque. Lui appare letteralmente su un piano al di sopra di tutto quel scenario d’incredulità. Infatti, prima della Pasqua, lo incontriamo a cena con i suoi discepoli in un cenacolo, appunto, che era il piano superiore di una casa.


Finora aveva già compiuto sette segni o miracoli che ci servono ora anche per mostrare come Gesù libera il peccatore e lo pone, insieme a lui, su questo “piano superiore” di comunione. Il suo primo miracolo è stato la trasformazione dell’acqua in vino a una festa di nozze. Se eviti Gesù poiché pensi che sia un guastafeste, perché credi che lui abbia risolto il problema della mancanza di vino? Sì, vuole trasformare l’acqua della Parola di Dio nel vino della gioia nel tuo cuore. Nel Salmo 104:15 leggiamo che il vino “rallegra il cuore dell’uomo”.


Poi lo abbiamo visto guarire il figlio di un nobile. Nobiltà, ricchezza e fama non sono garanzie di un’esistenza senza problemi. Prova a visitare un ospedale o un cimitero e subito ti accorgerai che lì ci sono ricchi e poveri, capi e subordinati, famosi e sconosciuti. Soltanto Gesù riesce a risolvere ciò che il denaro e la posizione sociale non sono in grado di fare: lui può guarirti dal peccato, che è la vera causa della morte e della perdizione.


In seguito si è recato presso la vasca di Betesda, dove ha reso sano un uomo incapace di muoversi. Tu, tale e quale quel paralitico, non ce la fai ad avvicinarti nemmeno di un millimetro alla guarigione della tua anima. È Gesù colui che ti trova e ti libera, come è successo all’infermo.


Nel capitolo 6 ha saziato circa cinquemila persone affamate e bisognose. Solamente in Gesù otterrai il cibo e l’energia per ogni tua giornata. Cristo è il pane del cielo. E nello stesso capitolo abbiamo visto i discepoli in mezzo alle onde di un mare in tempesta, mentre Gesù gli diceva: “Sono io, non temete.” (Giovanni 6:20). Insomma, non sono forse queste le stesse parole che vorresti sentire quando le tempeste di questo mondo sembrano volerti travolgere?


Il nato cieco, nel capitolo 9, ha acquistato la vista. È impossibile che tu riesca a percepire il mondo spirituale senza essere stato prima toccato dal potere del Signore. Lui può rimuovere la benda che t’impedisce di vedere la bellezza di un Salvatore che ha dato la sua vita per farti uscire dalle tenebre.


Infine, nel settimo miracolo, il morto Lazzaro esce vivo dal sepolcro. La Bibbia ci mostra che siamo morti nelle nostre colpe e nei nostri peccati (Efesini 2:1). Cosa mai potrebbe fare un morto per se stesso? Assolutamente niente. Allora perché cerchi continuamente di fare qualcosa per salvarti? Ricordatelo una volta per tutte: quello che doveva essere fatto, Gesù l’ha già fatto. Devi solo crederci.


Nei prossimi 3 minuti Gesù laverà i piedi ai suoi discepoli.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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