#234 - Sangue e acqua - Giovanni 13:4-11

Nella scena della crocifissione, il soldato ferisce con la sua lancia il corpo già morto di Gesù, da cui ne escono sangue e acqua. Il sangue ci monda dalla colpa del peccato, e l’acqua rappresenta la purificazione della corruzione che il peccato provoca in noi. Hai mai sentito parlare dell’inno “Roccia Eterna”? Nell’originale in inglese il suo autore ha espresso molto bene ciò che ha chiamato “doppia guarigione”. In una traduzione letterale, la prima strofa recita più o meno così:


Roccia eterna, da me ferita, voglio rifugiarmi in te. Possano l'acqua e il sangue, del tuo costato ferito, servirmi di doppia guarigione; salvandomi dall'ira e purificandomi dal peccato.”.


L’apostolo Giovanni, nella sua prima lettera, afferma che “il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato. (1 Giovanni 1:7). In Ebrei 9:14 leggiamo che il sangue purifica le nostre coscienze, e poi, in Ebrei 10:22, c’è scritto: “Accostiamoci a Dio con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.”.


Torniamo ora alla scena del lavaggio dei piedi. Quando tocca a Pietro di avere i piedi lavati da Gesù, si rifiuta protestando: “Tu non mi laverai mai i piedi.”. Però, le parole che ascolta dal Signore lo convincono del contrario: Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me.” (Giovanni 13:7-8). L’espressione “parte con me” significa “camminare insieme a Gesù”.


Immediatamente Pietro cambia idea, e va da un estremo all’altro: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani, e il capo.” E la risposta di Gesù, insegnandoci molte cose, sarà: “Chi è lavato non ha bisogno se non di lavare i piedi, ma è tutto netto” (Giovanni 13:9-10).


Infatti, nell’Antico Testamento il sacerdote era lavato una sola volta dalla testa ai piedi, mentre veniva consacrato al sacerdozio e al servizio del Tempio. Dopodiché avrebbe dovuto lavarsi solamente i piedi e le mani per poter entrare alla presenza di Dio. Gesù dice a Pietro che lui è già tutto mondo, tranne i suoi piedi, e lo stesso vale per te, se sei già natod’acqua e di Spirito” (Giovanni 3:5).


E Pietro ha appreso la lezione, perché più tardi, nella sua prima epistola, scrive: “Siete stati rigenerati [generati di nuovo]... per mezzo della parola di Dio” (1 Pietro 1:23). L’acqua della Parola non soltanto ci infonde vita quando nasciamo di nuovo, ma ci rende anche puri per essere alla presenza di Dio. Tuttavia, il contatto con il mondo richiede, per così dire, un lavaggio continuo dei piedi fatto dalla stessa Parola. Essa ci aiuta a togliere la polvere del male che si appiccica continuamente a noi; da qui l’importanza del lavarsi i piedi a vicenda mediante la Parola di Dio.


Nel dichiarare che ai discepoli bastava lavarsi i piedi, poiché erano già puliti, Gesù ci aggiunge: “Ma non tutti.” (Giovanni 13:10). Tra di loro c’era un uomo sul quale la Parola di Dio non aveva alcun effetto: Giuda era ancora sporco. E tu, hai solo bisogno di lavarti i piedi o sei tuttora nella tua condizione originale, cioè sporco agli occhi di Dio?


Nei prossimi 3 minuti vedremo come ognuno potrà lavare i piedi al proprio fratello.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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