Nella scena della crocifissione, il soldato ferisce con la
sua lancia il corpo già
morto di Gesù, da cui ne escono sangue e acqua. Il
sangue ci monda dalla colpa del peccato, e
l’acqua rappresenta la purificazione della corruzione che il peccato
provoca in noi. Hai mai sentito parlare dell’inno “Roccia
Eterna”? Nell’originale in inglese il suo autore ha espresso molto bene ciò che ha chiamato “doppia guarigione”. In una traduzione letterale, la
prima strofa recita più o meno così:
“Roccia
eterna, da me ferita, voglio rifugiarmi in
te. Possano l'acqua e il sangue, del tuo costato ferito, servirmi di
doppia guarigione; salvandomi dall'ira e purificandomi
dal peccato.”.
L’apostolo Giovanni, nella
sua prima lettera, afferma che “il
sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni
peccato.”
(1 Giovanni 1:7). In Ebrei 9:14 leggiamo che il sangue purifica le nostre coscienze, e poi, in Ebrei 10:22, c’è scritto: “Accostiamoci
a Dio con cuore sincero, in piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi per purificarli da una cattiva coscienza
e il corpo lavato con acqua pura.”.
Torniamo
ora alla scena del lavaggio dei piedi.
Quando tocca a Pietro di avere i piedi lavati da Gesù,
si rifiuta protestando: “Tu
non mi laverai mai i piedi.”. Però,
le parole che ascolta dal Signore lo convincono del contrario: “Se non ti lavo, non avrai nessuna
parte con me.” (Giovanni 13:7-8). L’espressione “parte con
me” significa “camminare insieme a Gesù”.
Immediatamente Pietro cambia idea, e va da un estremo all’altro: “Signore,
non solo i piedi, ma anche le mani, e il capo.” E la risposta di Gesù, insegnandoci molte cose, sarà: “Chi
è lavato non ha bisogno se non di lavare i piedi, ma è tutto netto” (Giovanni 13:9-10).
Infatti, nell’Antico
Testamento il sacerdote era lavato una
sola volta dalla
testa ai piedi, mentre veniva consacrato al sacerdozio e al servizio del Tempio. Dopodiché avrebbe dovuto lavarsi
solamente i piedi e le mani per poter entrare alla presenza di Dio. Gesù dice a Pietro che lui è già tutto mondo, tranne i suoi piedi, e lo stesso
vale per te, se sei già
nato “d’acqua e di Spirito” (Giovanni 3:5).
E Pietro ha appreso la lezione, perché più tardi, nella
sua prima epistola, scrive: “Siete stati rigenerati [generati di nuovo]...
per mezzo della parola di Dio” (1 Pietro 1:23). L’acqua della Parola non soltanto ci infonde vita
quando nasciamo di nuovo, ma ci rende anche puri
per essere alla presenza di Dio. Tuttavia, il contatto con il mondo richiede,
per così dire, un lavaggio continuo dei piedi fatto dalla stessa Parola. Essa ci aiuta a togliere la polvere del male che
si appiccica continuamente a noi; da qui l’importanza del lavarsi i piedi a vicenda
mediante la Parola di Dio.
Nel dichiarare che ai discepoli bastava lavarsi i piedi, poiché erano già puliti, Gesù
ci aggiunge: “Ma non tutti.” (Giovanni 13:10). Tra di loro c’era un uomo
sul quale la Parola di Dio non aveva alcun effetto: Giuda
era ancora sporco. E tu, hai
solo bisogno di lavarti i piedi o sei tuttora nella tua condizione originale, cioè sporco agli occhi di Dio?
Nei
prossimi 3 minuti vedremo come ognuno potrà lavare i piedi al proprio fratello.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)