#266 - Amore o giudizio? - Giovanni 16:33

Negli ultimi 3 minuti Gesù ha affermato che i suoi discepoli lo avrebbero lasciato al momento della sua morte, però il Padre sarebbe stato con lui. Inoltre abbiamo pure visto che sarebbe stato abbandonato da Dio. Due verità apparentemente contraddittorie ci rivelano che “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8), ma che “è anche un fuoco consumante” (Ebrei 12:29). Amore o giudizio: cosa vuoi tu?


Non siamo nati in questo mondo come Gesù è nato. Siamo stati generati “da volontà di carne” (Giovanni 1:13), portando in noi il peccato di Adamo, il primo uomo della vecchia creazione. E no, non nasciamo con il diritto di chiamare Dio Padre. Comunque lui non ci abbandona mai, anzi si aspetta che crediamo in Gesù, l’ultimo Adamo, il quale è anche il secondo uomo e le primizie della nuova creazione.


Gesù, a sua volta, è uscito dal Padre ed è entrato nel mondo in forma umana per generazione divina. È stato concepito dallo Spirito di Dio nel grembo della vergine Maria. Il Signore, diversamente da noi, è venuto senza peccato, cioè senza il principio attivo che ci porta a peccare. Essendo Dio e senza peccato, Gesù era incapace di peccare. Ed era l’unico che poteva chiamare Dio Padre.


Da un lato abbiamo l’uomo, peccatore e destinato al giudizio eterno quando incontrerà un Dio santo. Dall’altro abbiamo Gesù, Dio e Uomo perfetto, il Figlio eterno che ha lasciato il Padre per compiere una missione: prendere il posto del peccatore e ricevere su di sé la colpa dei nostri peccati, e il terribile giudizio di Dio. Nel Salmo 37:25 leggiamo: “Non ho mai visto il giusto abbandonato. Malgrado ciò, sulla croce Dio l’ha abbandonato per poter accogliere i peccatori, i cui peccati sono stati giudicati e condannati lì, in Gesù.


Ti rendi conto dell’importanza di quanto ha fatto? Sulla croce Gesù è stato fatto peccato, essendo abbandonato da Dio. Pensa un po’ a un tale amore, assumendo la colpa dei peccati che non ha commesso, per ricevere il castigo che non ha mai meritato! Tuttavia è andato fino alla fine, e Dio, soddisfatto del suo sacrificio, l’ha risuscitato dai morti. Ora vive per sempre in cielo, in un corpo umano, il primo uomo che ci sia mai entrato così, le primizie della nuova creazione.


Dio è un giudice santo, giusto e terribile nel giudicare. D’altra parte, il Padre è amorevole, pieno di grazia e voglia di salvare. Pertanto, coloro che ancora non hanno il perdono dei peccati mediante la fede in Gesù, Dio si presenterà loro come un giudice. Ma “a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12), perciò non verranno più in giudizio. E tu, in quale situazione ti trovi?


Gesù conclude il capitolo dicendogli: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo. (Giovanni 16:33). Non ci promette la pace nel mondo, però in sé. A differenza dei falsi predicatori, i quali ci promettono salute, prosperità e pace sulla terra, qui il Signore predice afflizioni ai suoi. Eppure ha vinto il mondo, e questo è sufficiente per chi crede.


Nei prossimi 3 minuti Gesù ci darà un’anteprima di ciò che sta facendo adesso in cielo.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#265 - L’ora del saluto - Giovanni 16:27-32

Di solito cose importanti vengono menzionate al momento di un addio, e non è diverso in questo capitolo. Parlando del tempo in cui avrebbero avuto lo Spirito Santo in loro, cioè il nostro tempo, Gesù afferma: “In quel giorno chiederete nel mio nome”; e ci aggiunge: “Non vi dico che io pregherò il Padre per voi (Giovanni 16:26). Mentre era qui, il Signore pregava il Padre per i discepoli. Ma molto presto loro stessi pregherebbero il Padre per sé stessi.


E poi continua, mostrandoci una verità fondamentale della fede cristiana: “Io sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; di nuovo lascio il mondo e torno al Padre. (Giovanni 16:28). Tale versetto smonta del tutto ogni credenza che considera Gesù un mero uomo, e soltanto spiritualmente più evoluto. In verità, lui non è stato creato, come è successo a noi. È uscito dal Padre. Ciò significa che Gesù coesisteva con il Padre nell’eternità ancor prima di assumere la forma umana alla nascita virginale (Matteo 1:23).


Paolo, scrivendo a Timoteo, mette in chiaro chi fosse davvero colui che era entrato nel mondo: “Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria. (1 Timoteo 3:16). Le fondamenta del cristianesimo poggiano sul fatto che Gesù è sia Dio che Uomo: è tanto divino quanto il Padre e lo Spirito Santo, ed è tanto umano quanto lo siamo noi, a eccezione del peccato.


Infatti, adesso dichiara ai suoi discepoli che lascerà il mondo e tornerà al Padre, rivelandogli in seguito che lo avrebbero abbandonato nelle sue ore più buie. Tuttavia, non sarebbe rimasto solo, poiché il Padre sarebbe stato con lui. E questo è un altro mistero della Trinità. Sulla croce Gesù è stato abbandonato da Dio, perché “lo ha fatto diventare peccato per noi” (2 Corinzi 5:21). Dio non avrebbe potuto avere comunione con il peccato: lui è luce e la luce si sarebbe spenta nelle tre ore di tenebre, quando il giudizio divino si sarebbe abbattuto su Gesù (1 Giovanni 1:5).


Adempiendo la profezia del Salmo 22:1, Gesù grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?. Abraamo ha accompagnato suo figlio Isacco fino all’altare per l’olocausto, e così ha fatto il Padre con Gesù, il Figlio (Genesi 22:7-8). Ma nel caso del Signore non ci sarebbe stato nessun agnello a sostituirlo: Gesù, l’Agnello di Dio, è stato la vittima. È stato abbandonato da Dio, eppure confortato dal Padre: “Sarò con lui quando sarà in distretta (Salmo 91:15).

 

Come sarà mai possibile? Dio abbandona Gesù, però il Padre no? Sembrerebbe una contraddizione, invece non lo è. È soltanto il nostro limite umano alla comprensione dell’intimità delle cose di Dio che ci fa ragionare così. Qua Gesù dice chiaramente ai discepoli: “Ecco l'ora viene, anzi è già venuta, in cui sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. (Giovanni 16:32). E così è stato, anche al momento del suo grido: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?. Dio lontano, il Padre vicino.


Forse lo potrai capire meglio nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#264 - Pregando il Padre e il Figlio - Giovanni 16:23-26

Dopo che Gesù sarebbe morto, risuscitato, salito al cielo e glorificato, i discepoli non avrebbero più potuto rivolgergli delle domande, come facevano qui. Avrebbero, però, pregato direttamente il Padre nel nome di Gesù, nella certezza di essere esauditi grazie alla stima che il Padre ha per Gesù. E lo Spirito Santo li avrebbe resi capaci di farlo, insegnandoli come pregare.


Prima d’ora nessun ebreo si sarebbe rivolto a Dio chiamandolo Padre. Nei vangeli Gesù introduce la preghiera al Padre, e nelle epistole vedrai che l’apostolo Paolo dice: “ho pregato il Signore” (2 Corinzi 12:8), cioè Gesù. Ma da nessuna parte nella Bibbia troverai qualcuno che prega lo Spirito Santo, nonostante sia Dio. Se gli apostoli e i profeti, i quali hanno scritto il Nuovo Testamento ispirati dallo Spirito, non ci hanno istruito a invocarlo, ad adorarlo o a lodarlo, è meglio non provarci. Anche perché non si sa mai quale tipo di spirito risponderà a tale appello.


Dietro le quinte del mondo fisico ci sono spiriti maligni con migliaia di anni d’esperienza nell’ingannare gli esseri umani. Noi non li vediamo, tuttavia loro ci vedono e ci accompagnano ovunque. Sanno quasi tutto di noi, riescono a prevedere i nostri prossimi passi osservando il nostro comportamento, e sono abili nell’arte d'illudere e d'imbrogliare. Devi pensare a loro come a dei truffatori spirituali.


L’apostolo Paolo avverte: “Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni (1 Timoteo 4:1). E Giovanni esorta: “Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio (1 Giovanni 4:1). Benché qua si riferisca allo spirito dell’uomo che insegna, questo varrà in ugual modo per uno spirito che magari lo stesse influenzando.


Ma come esseri sicuri che uno spirito sia di Dio? Beh, non andando oltre quanto è nella Bibbia. Se invochiamo lo Spirito Santo, per l’appunto, stiamo andando oltre ciò che è scritto. Infatti, giacché lo Spirito stesso non ci ha autorizzato a farlo, dobbiamo evitarlo.


Eh, l’apparenza inganna. Mentre attraversavano la Macedonia, Paolo e quelli che erano con lui sono stati seguiti da una giovane che gridava: “Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza. (Atti 16:17). Però tale propaganda che sembrava a favore del vangelo, si è poi rivelata provenire da uno spirito maligno.


Ora capirai perché alcune riunioni di cristiani assomigliano più a riti pagani, con persone che girano su se stesse, cadono e si dimenano per terra, come se fossero possedute da qualche spirito. Un cristiano ripieno dello Spirito Santo non perde il controllo di se stesso; al contrario, Paolo afferma nella sua lettera ai Galati che il frutto dello Spirito è “dominio di sé” (Galati 5:22). Controlla pure nella Bibbia.


Nei prossimi 3 minuti Gesù saluterà i discepoli prima di lasciarli.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#263 - Allegria, allegria! - Giovanni 16:16-22

Gesù dice ai suoi discepoli: “Fra poco non mi vedrete più; e un altro poco e mi vedrete (Giovanni 16:16). Cioè? Lui morirebbe e sarebbe sepolto, e poi non l’avrebbero più rincontrato finché non fosse risuscitato, rimanendo con loro ancora per altri quaranta giorni. Allora dopo sì che sarebbe asceso al cielo, e di nuovo non sarebbe stato più visto fino a quando non fosse tornato a prenderli, al rapimento della chiesa, o prima se fossero morti. E quanto tempo passerebbe tra tali intervalli? Nemmeno loro avrebbero potuto affermarlo, giacché sarebbe sembrato loro un breve periodo.


Almeno è così che Gesù illustra la situazione: “La donna quando partorisce sente dolore, perché è giunta la sua ora; ma appena ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'angoscia per la gioia che è venuto al mondo un essere umano. (Giovanni 16:21). Anche se talvolta il travaglio richiede molto tempo, tutta l’angoscia dell’attesa scomparirà nel momento in cui la madre vedrà il suo bambino. Dopodiché ci sarà solo da gioire!


I discepoli si sarebbero angosciati nel vederlo sfigurato e morto su una croce, e purtroppo in seguito le loro speranze sarebbero state letteralmente seppellite per sempre. Gli increduli, invece, si sarebbero molto rallegrati per essersi liberati di Gesù.


La risurrezione del Signore avrebbe colto di sorpresa persino i discepoli, tuttavia avrebbe infuso loro una rinnovata dose di gioia. Ciò, però, non sarebbe stato niente in confronto alla felicità che avrebbero sentito dal giorno in cui lo Spirito Santo di Dio sarebbe venuto ad abitare in loro e in ogni credente in Gesù. Nel libro degli Atti troverai gli stessi discepoli, che una volta erano timidi e timorosi, trasformati in audaci predicatori. Questa loro allegria nessuno gliela potrebbe mai togliere.


Ma dimmi: di che tipo è la tua allegria? Se vuoi solamente goderti la vita senza dover rendere conto a nessuno, rientri nel profilo di coloro che si sono rallegrati quando hanno visto Gesù morto. Sarebbe stato sempre una loro spina nel fianco se continuasse a vivere. Infatti, il Signore non aveva neanche bisogno di aprire la bocca per mettere a disagio la gente. Gli bastava essere quello che era: il Figlio di Dio, l’unico uomo perfetto, la luce degli uomini.


Qualsiasi cosa esposta alla luce ha i suoi difetti rivelati, ed è un simile malessere che Gesù causa alle persone fino ad oggi mentre viene presentato in una predicazione del vangelo. Naturalmente fuggiamo dalla Parola di Dio poiché essa “è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:12-13).


Ti dà fastidio quando qualcuno parla di Gesù? In tal caso, finora, non hai la gioia eterna. E neppure l’accesso al Padre, che sarà l’argomento dei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#262 - Tutta la verità - Giovanni 16:12-15

Gesù confida ai suoi discepoli che avrebbe ancora molto da dirgli, ma adesso non lo sopporterebbero. La verità è assoluta, tuttavia la sua trasmissione è progressiva, e la sua ricezione dipenderà dalla condizione dell’uomo. A loro mancava qualcosa, e questo qualcosa era lo Spirito Santo, il quale discenderebbe soltanto qualche giorno dopo per venire ad abitare in questo mondo. Fino a qui lo Spirito aveva agito per i suoi; da quel momento in poi avrebbe agito nei suoi.


L’avvento dello Spirito Santo dopo la morte, risurrezione e ascensione di Gesù, avrebbe consentito agli apostoli di ricevere la rivelazione di TUTTA la verità, e ai credenti di comprenderla. Lo Spirito li avrebbe guidati “in ogni verità” (Giovanni 16:13). Te ne sei reso conto, vero? TUTTA la verità è stata consegnata agli apostoli e oggi può essere trovata nel Nuovo Testamento, sia in forma esplicita che implicita. Ed è solo attraverso il Nuovo che sarà possibile capire l’Antico Testamento.


Non c’è più nessun’altra verità oltre a quella già rivelata agli apostoli. E null’altro esiste più da essere svelato. Tutto è ora nella completa Parola di Dio, a cui tu ed io abbiamo accesso. Ciò ti sorprende? Allora guarda quello che Gesù afferma nel versetto 15: “Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per questo ho detto che egli [lo Spirito] prenderà del mio e ve lo annunzierà.”. TUTTE LE COSE! Niente di meno che tutto quanto appartiene al Padre è di Cristo, e questo “tutto” lo Spirito Santo l’ha rivelato agli apostoli.


In 1 Corinzi 2:9-10 Paolo scrive: “Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano: questa era la situazione nell’Antico Testamento. “Dio però le ha rivelate a noi [agli apostoli] per mezzo del suo Spirito: questa è la situazione del Nuovo Testamento, ossia la completa rivelazione di Dio.


Nel primo capitolo della lettera agli Ebrei leggiamo: “Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l'universo.”. Nell’originale greco sarebbe “ha parlato a noi nel suo Figliuolo”, invece di ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio(Ebrei 1:1-2).


All’inizio della sua prima epistola, l’apostolo Giovanni spiega: “Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita (e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi) (1 Giovanni 1:1-2). Sì, questa vita è Gesù.


In questo vangelo, però, gli apostoli ancora non possono contenere in sé una tale rivelazione. Solamente dopo aver ricevuto lo Spirito Santo sarebbero stati ispirati da lui, che gli avrebbe dettato tutto, parola per parola. L’apostolo Paolo dichiara:Non ci serviamo di discorsi che nascono dalla sapienza umana, ma di quelli che ci ha suggerito lo Spirito Santo. Così ci serviamo delle parole dello Spirito Santo per spiegare le cose che riguardano lo Spirito Santo. (1 Corinzi 2:13).


Nei prossimi 3 minuti Gesù parlerà loro sia di tristezza che di gioia.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#261 - Peccato, giustizia e giudizio - Giovanni 16:8-11

Dopo che Caino aveva ucciso suo fratello Abele, Dio gli ha chiesto: Dov'è tuo fratello Abele? (Genesi 4:9). Caino, con fare difensivo, gli ha risposto di non essere il guardiano di suo fratello, ascoltando in seguito questo verdetto di Dio: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. E ora tu sei più maledetto della terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. (Genesi 4:10-11). Qualcosa di simile succede anche qui.


Abele è una figura di Cristo, che è stato ugualmente consegnato a morte dai suoi fratelli ebrei. Ora Gesù rivela ai suoi discepoli che lo Spirito Santo sarebbe venuto a colmare il vuoto creatosi a causa del rigetto e della morte che lui avrebbe subito, e così convincerebbe “il mondo di peccato” (Giovanni 16:8). Sarebbe come se Dio domandasse: “Dov’è mio figlio?”. Nel momento attuale, la presenza dello Spirito Santo tra di noi è la prova che Gesù è già stato cacciato via. L'avvento dello Spirito Santo induce il mondo ad essere convinto di peccato.


Oltre a convincere il mondo di peccato, lo Spirito lo convince “di giustizia”. Gesù, il giusto agli occhi del Padre, viene considerato posseduto da demoni dai giudei. Ma Dio stesso attesta la sua giustizia risuscitandolo dai morti (1 Corinzi 15:20). Pertanto, lo Spirito Santo sarebbe venuto solo dopo che Gesù fosse risuscitato e fosse andato al Padre, che l’aveva chiamato “il mio servo, il giusto (Isaia 53:11). E con la presenza dello Spirito nel mondo, lo convincerà di giustizia.


Il Signore dice pure che la venuta dello Spirito Santo convincerà il mondo “di giudizio, perché il principe di questo mondo è già stato giudicato (Giovanni 16:11). Ciò dimostra che Satana è il suo principe e che gli esseri umani sono suoi sudditi. Infatti, è riuscito a guidare l’umanità nel suo rifiuto del Figlio di Dio. Come promesso nell’Eden, il serpente ha ferito il calcagno del discendente della donna, però ha avuto il suo capo schiacciato dal seme di lei (Genesi 3:15).


Alla croce Satana è stato vinto e condannato. Adesso non gli resta che ricevere la pena ed essere lanciato “nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Matteo 25:41). Lo stagno di fuoco non era stato preparato per l’uomo, bensì per gli angeli. E chi insiste nel rimanere nell’incredulità, condividerà con gli angeli caduti un destino che Dio non aveva predisposto per gli uomini.


C’è chi dice che se Gesù fosse sulla terra non ci sarebbe tanta tristezza e tanto dolore. È vero, se fosse stato accolto, avrebbe dato inizio al suo regno. Tuttavia lui non c’è, e la sua assenza rende l’uomo ancora più colpevole. Lo Spirito non è disceso per mettere a posto questo mondo, ma per convincerlo di peccato, di giustizia e di giudizio. E anche per consolare, edificare ed esortare quanti appartengono a Cristo.


Il fatto che lo Spirito Santo abiti oggi nel corpo di Cristo, che è la chiesa, formata da tutti quelli che sono stati salvati dal Redentore, crea una sorta di barriera affinché Satana non agisca liberamente. Così, senza nessun dubbio, il mondo sarà molto peggiore dopo che la chiesa e lo Spirito saranno tolti. Gesù tornerà soltanto per venire a prendere coloro che sono suoi, cioè le persone a cui è stato dato tutto quanto è suo. “Tutto”? Sì, scoprilo nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

#260 - Lo Spirito di verità - Giovanni 16:1-7

Nel capitolo 16 del Vangelo di Giovanni i discepoli di Gesù sono stati avvertiti che avrebbero ricevuto qualcosa che nessuno aveva mai ricevuto prima: lo Spirito Santo. Persino gli israeliti, i quali si consideravano cittadini di una nazione guidata da Dio, non avrebbero mai pensato di poter avere lo Spirito Santo abitando in loro.


Nell’Antico Testamento, nei vangeli e nel periodo anteriore al giorno di Pentecoste, descritto in Atti 2, lo Spirito Santo ispirava e influenzava coloro che erano di Dio, rendendoli in grado di fare cose straordinarie. Ed è successo così anche con gli apostoli di Gesù. Lo Spirito, però, che era con loro o su di loro, non era mai stato in loro.


Dopo la morte, la risurrezione e l’ascensione di Gesù, lo Spirito di Dio sarebbe stato mandato a dimorare nella chiesa nel suo insieme, e nel credente individualmente. Tale è la promessa che il Signore fa adesso ai suoi discepoli, non senza averli prima avvisati che in questo mondo sarebbero stati odiati, come lui stesso lo era e lo è fino ad oggi.


Non illuderti: l’odio dell’umanità contro il Salvatore è rimasto il medesimo da quando la folla ha scelto Barabba. E non sto parlando soltanto del disprezzo che si traduce in persecuzioni di cristiani nei Paesi avversi al cristianesimo. Infatti, in essi è ben nota l’ostilità verso Gesù, perché il diavolo “va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. (1 Pietro 5:8).


No, ora mi riferisco ai Paesi cristianizzati dove “Satana stesso si trasforma in angelo di luce...e anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia (2 Corinzi 11:14-15). La civiltà occidentale maschera il suo odio con una facciata di riverenza, la quale nasconde guerre, torture psicologiche e appropriazioni indebite commesse in nome di Gesù. Se vuoi rovinare la reputazione di qualcuno, basterà semplicemente associarlo ad attività criminali. E questo è quanto l’Occidente fa con il nome di Gesù da duemila anni.


Pensi che i discepoli abbiano compreso ciò che gli diceva? No, non capivano assolutamente niente. In quel momento non erano altro che “agenti elettorali” in piena euforia di campagna. Per loro Gesù era già il candidato vincente, il Re d’Israele. Del resto, era appena stato acclamato dal popolo al suo ingresso trionfale a Gerusalemme. Sì, sono sicuri che sia venuto per liberarli dall’oppressore romano e per stabilire il suo regno.


Ma il Signore afferma: “Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi l'ora viene che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio. (Giovanni 16:2). Beh, non è esattamente quello che si aspettavano. L’essere espulsi dalle sinagoghe era umiliante; sarebbe, appunto, come perdere l’identità di giudeo in una nazione considerata teocratica, ossia governata da Dio.


È vero, non immaginano nemmeno che molto presto gli unici governati da Dio sulla terra sarebbero stati quelli che avrebbero avuto lo Spirito Santo di Dio abitando dentro di loro. E che nei secoli successivi il mondo sarebbe stato un grande tribunale, in cui Dio domanderebbe all’umanità: “Dov’è mio Figlio?”. Ne sapremo di più nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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