#133 - Seguendo Gesù - Giovanni 1:37-39

Il messaggio di Giovanni Battista aveva fatto centro. Due dei suoi propri discepoli lo lasciano per seguire Gesù. E questo dovrebbe essere il ruolo di tutti quelli che parlano di Cristo: presentare il Salvatore e poi abbandonare la scena. L’intera Bibbia ci indica Gesù, ed è in lui che si compiono tutti i disegni di Dio. Voler stare tra il peccatore e Gesù, come un intermediario, un mediatore o un sacerdote, sarebbe usurpare una posizione che non spetta all’uomo.

Sarà facile identificare se un’opera proviene da Dio oppure no. Tutto ciò che glorifica qualcosa o qualcuno che non sia Cristo è del mondo, dell’uomo e della carne. Dobbiamo essere attratti da Cristo e convinti dallo Spirito Santo, così com’è successo a questi due discepoli. Alcuni anni dopo l’apostolo Paolo avrebbe rimproverato i cristiani di Corinto perché stavano diventando seguaci di uomini, pure di lui (I Corinzi 1:12-13). Se è Gesù che t’interessa, la persona che ti condurrà da lui non sarà importante. Sarà solo una voce o uno strumento usato da Dio.

Gesù vede i due che lo stavano seguendo e gli chiede: “Che cercate?” (Giovanni 1:38). È evidente che colui che conosce tutte le cose non ignora i nostri desideri, ma il Signore vuole che tu gli dica esattamente quello che stai cercando. Gesù ti fa la stessa domanda oggi e la tua risposta rivelerà se sei interessato alle benedizioni, oppure a chi benedice.

A differenza di molti che seguivano Gesù soltanto in cerca di cibo, di guarigione o di conforto in qualche tribolazione, questi due aspirano a un’intima comunione con colui che chiamano Rabbi o Maestro. Vogliono sapere dove Gesù dimori, perché desiderano essere dove si trova lui. “Venite e vedrete.” (Giovanni 1:39), è la risposta di Gesù. Che immenso privilegio poter ascoltare dalla bocca di Gesù l’invito a seguirlo e a stare dove lui sta! Sebbene oggi Gesù non sia più visibile, la sua promessa di essere presente dove due o tre sono riuniti nel suo nome rimane comunque valida (Matteo 18:20).

Il piano di Dio per te è semplice: sei stato creato da lui, sei chiamato a credere in Gesù per essere salvato e trasformato in un adoratore, e dovrai partire, da un momento all’altro, per stare con lui in cielo. Dall’inizio alla fine Dio vuole che tu stia con lui, che tu abbia comunione con lui e che tu possa godere della sua presenza che, per il credente in Gesù, comincia già in questa vita. Tutto il resto è privo di senso quando ci rendiamo conto di cosa dovesse significare per quei due uomini tali momenti trascorsi con Gesù, il Creatore stesso dell’universo.

Il nome di uno di loro era Andrea, il quale, subito dopo, sarebbe stato chiamato apostolo. Non sentiamo parlare di lui quasi mai, e probabilmente anche non sentiremo mai parlare degli uomini e delle donne che si godono i luoghi di comunione più vicini a Gesù. Andrea, però, non vuole usufruire di tutto questo da solo. Nei prossimi 3 minuti lui porterà la buona notizia a quelli che gli sono più prossimi: i suoi familiari.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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