#140 - Nicodemo - Giovanni 3:1-4

Se la religione fosse sufficiente per salvare qualcuno, Nicodemo non avrebbe avuto bisogno di parlare con Gesù. Lui era un uomo religioso, un’autorità nel giudaismo, ma va a trovarlo di notte. In una società ancora senza l’elettricità, uscire la notte per incontrare uno sconosciuto era insolito, a meno che tu non volessi essere visto dai tuoi amici. Forse è stato questo il caso di Nicodemo.


Ai sacerdoti, ai farisei e ai sadducei non è piaciuta per niente questa situazione. Prima era apparso quel tizio di nome Giovanni che battezzava e annunciava l’arrivo dell’Agnello di Dio. Poi viene Gesù, compiendo miracoli e attirando le folle. Il clero odia la concorrenza, anche se proviene da Dio stesso, venuto al mondo in forma umana.


Nonostante la sua religione, Nicodemo sente che gli manca qualcosa. Chiama Gesù Maestro, non sapendo ancora che è davanti a colui che il profeta Isaia indicava che sarebbe chiamato “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace” (Isaia 9:5). Considerare Gesù soltanto un maestro o uno spirito evoluto, così come oggi alcuni preferiscono chiamarlo, sarebbe, ad esempio, come congratularsi con Albert Einstein per aver saputo sommare due più due. Gesù è Dio e come tale deve essere riconosciuto e adorato.


La risposta di Gesù sembra non avere nulla a che fare con l’inizio del discorso di Nicodemo, ma non è così. Subito dopo essere stato lodato come maestro, Gesù dichiara: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.” (Giovanni 3:3). In altre parole, se Nicodemo volesse parlargli, dovrebbe essere su un altro livello. Prima di poter comprendere la sfera in cui Gesù operava, Nicodemo avrebbe avuto bisogno di ricevere una nuova vita, di essere trasformato in una nuova creazione. Dovrebbe nascere di nuovo, nascere dall’alto, nascere da Dio.


Così, Gesù usa l’esempio della nascita naturale. Prima di nascere, sicuramente tu non avevi la minima idea di cosa ci fosse fuori da quel tuo piccolo mondo, in cui hai trascorso i nove mesi di gestazione. Inoltre, la tua generazione e la tua nascita non sono mai dipese da te, ma dai tuoi genitori. Tutte le decisioni e tutti gli sforzi sono stati presi da altri, e non da te. Sei stato un agente passivo durante l’intero processo. Ciò che Gesù intende dire è che, sebbene sia necessario che Nicodemo nasca di nuovo per vedere il regno di Dio, non potrebbe farlo da se stesso, così come è impossibile che qualcuno decida da solo di nascere in questo mondo.


A questo punto Nicodemo capisce ancora meno di quanto ne capisse prima, quando aveva cominciato a parlare con Gesù. Non riesce a pensare fuori dagli schemi delle cose naturali, per questo gli domanda come sia possibile che qualcuno possa “entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere?” (Giovanni 3:4). Gesù, però, gli risponde che non sta parlando di una nascita naturale, e perciò non si tratta di tornare nel grembo materno o di reincarnarsi, come credono alcune persone. Bisogna nascere dall’acqua e dallo Spirito Santo. Ne avrai già sentito parlare dello Spirito Santo, ma di quale acqua Gesù ci parla qui? Questo sarà quello che vedrai nei prossimi 3 minuti.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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