#079 - Il Messia - Matteo 21:1-11

Nel capitolo 21 di Matteo Gesù arriva presso il monte degli Ulivi, nei dintorni di Gerusalemme, e ordina a due discepoli di andare nella borgata che era davanti a loro affinché trovassero un’asina legata, e un asinello accanto ad essa. Il vangelo ci spiega che questo era l’adempimento delle parole dei profeti Isaia e Zaccaria: “Dite alla figliuola di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina.” (Matteo 21:5).

I discepoli trovano tutto esattamente come Gesù aveva previsto, e gli portano l’asinello perché lui lo monti. Si deve notare che quell’animale non era mai stato cavalcato, e nessuno avrebbe osato fare qualcosa del genere, a meno che stesse partecipando a un rodeo. E Gesù non solo sapeva dell’esistenza dell'asino e dove sarebbe potuto esser trovato, ma aveva anche il totale controllo su tutto.

Dopotutto, domare un asino sarebbe stato facile per chi era stato capace di sottomettere il mare mosso, di guarire i ciechi di nascita e di risuscitare i morti. Quando vedi il potere che Gesù aveva sul tempo e sullo spazio, sugli elementi e sulle circostanze, sugli uomini e sugli animali, puoi anche capire che la sua morte sulla croce non è stata un imprevisto.

Gesù è venuto volontariamente a morire sulla croce come sacrificio per il peccato. Lui non è stato un rivoluzionario che per caso è stato martirizzato, come se i suoi piani sul cambiamento del mondo fossero stati frustrati dall’azione del potere politico e religioso allora in vigore. Al contrario, dall’inizio alla fine della sua vita qui, lui ha sempre avuto il completo controllo della situazione, guardando alla conclusione della sua missione. Se avesse voluto, sarebbe potuto persino scendere dalla croce, ma poi non avrebbe potuto dire “È compiuto!” (Giovanni 19:30), come ha fatto, riferendosi al completamento della sua opera.

Ora Gesù entra a Gerusalemme montato sull’asinello ed è acclamato trionfalmente. Le persone stendono i loro mantelli e dei rami d’albero sulla via per ricoprire il sentiero del Messia, il Figlio di Davide. Il popolo riconosce la sua gloria, mentre grida: “Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!” (Matteo 21:9). Gesù non ha mai respinto questo trattamento, dimostrandoci così di essere veramente il Messia atteso.

Ovviamente tutto ciò accade tramite il potere di Dio, e non a causa dell’iniziativa delle persone stesse. Dio vuole rendere chiaro chi veramente sia Gesù. Per quanto riguarda il popolo... beh, tra cinque giorni quelle stesse persone, in quella stessa città, grideranno: “Sia crocifisso!” (Matteo 27:23). Gesù lo sa, e decide di visitare il Tempio, il luogo in cui Dio aveva messo il suo nome e che era l’unico posto dove un israelita potesse adorarlo. Nei prossimi 3 minuti conoscerai il Tempio di Gerusalemme.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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