Quando il popolo è entrato nella terra promessa, Dio ha ordinato a Salomone di costruire un luogo fisso di adorazione, il Tempio, a Gerusalemme. Lì Dio ha messo il suo nome, vale a dire che quel posto era la rappresentazione visibile della presenza di Dio. Essere lì, era trovarsi alla presenza di Dio stesso. Quello era l’unico luogo sul pianeta riconosciuto dal nome di Dio, l’unico da lui approvato. Qualcuno che costruisse un tempio o un altare in qualsiasi altro posto, starebbe peccando.
Il Tempio che Gesù ha visitato in questo capitolo 21 di Matteo non è lo stesso Tempio che era stato costruito da Salomone. Si tratta di una ricostruzione, ma che è stata approvata da Gesù perché si trovava nell’unico posto che Dio aveva stabilito affinché fosse messo il suo nome. Anche questo Tempio non esiste più, e oggi il suo terreno è occupato da una moschea. Quindi, ai nostri giorni non esiste un luogo fisico di adorazione che possa essere chiamato Tempio. E Dio non ha ordinato la costruzione di nessun altro tempio.
L’Antico Testamento e i Vangeli presentano contrasti importanti rispetto alle lettere degli apostoli. Dio, fino al libro degli Atti, si stava occupando di Israele, il popolo che lui aveva scelto fin dalla creazione del mondo. In seguito, dal libro degli Atti degli Apostoli in poi, Dio comincia a occuparsi della Chiesa, il popolo che ha scelto prima della fondazione del mondo, formato da tutti coloro che sono salvati tramite la fede in Gesù.
Per Israele c’era un luogo fisico di adorazione, il Tempio di Gerusalemme; e questo luogo è, per la Chiesa, dove due o tre sono riuniti dallo Spirito Santo nel nome di Gesù. In Israele c’era un clero di sacerdoti, alcuni pochi privilegiati che potevano entrare alla presenza di Dio. Nella Chiesa il clero non c’è, perché tutti sono ugualmente sacerdoti con libero accesso alla presenza di Dio.
La lista dei contrasti è interminabile, ma hai già potuto notare che, oggigiorno, qualsiasi luogo fisico di adorazione che si potrebbe forse chiamare “tempio”, sarebbe solo una triste caricatura dell’adorazione dei giudei. E qualsiasi designazione di un clero o di sacerdoti, idem. Così, qualsiasi nome che identifichi i cristiani oltre il nome di Gesù, è anche un affronto al nome che è al di sopra di ogni nome.
Qui vediamo Gesù prima della croce, perciò nell’ordine delle cose stabilite da Dio per gli israeliti nell’Antico Testamento. Lui, però, trova nel Tempio qualcosa che purtroppo sarebbe diventata una caratteristica distintiva della cristianità duemila anni dopo. Ed è quello che vedrai nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)