Uno di questi indizi è che siamo stati creati a immagine e a somiglianza di Dio, perciò siamo esseri tripartiti, formati da corpo, anima e spirito. Un altro accenno lo troviamo nel capitolo uno della Genesi: “Poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza” (Genesi 1:26). Te ne sei accorto dell’uso del plurale: “Facciamo... a nostra... ”? Qua non si fa riferimento a una sola Persona, ma al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Giovanni ci dice che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.” (Giovanni 1:14). Così, affermando che Gesù “si fece carne”, Giovanni presuppone la sua preesistenza. E dicendo che “venne ad abitare in mezzo a noi”, ci rivela di non essere stato diverso da un uomo normale. Anzi, qui sulla terra Gesù era un essere umano così comune, in apparenza, che, quando le guardie sono andate ad arrestarlo di notte, esse avevano prima dovuto mettersi d’accordo con Giuda, indicando che il bacio sarebbe stato il segnale per identificarlo, affinché non arrestassero la persona sbagliata.
La parola “abitare” significa letteralmente occupare una tenda o un’abitazione, in questo caso il corpo di carne. Mai prima di allora Dio aveva assunto una forma umana, e vissuto come un uomo. I trentatré anni vissuti da Gesù in questo mondo sono un evento unico nella storia dell’universo, a cominciare dalla sua generazione nel grembo di una vergine.
Unigenito significa “l’unico generato”. Tutti quelli che credono in Gesù sono figli di Dio ma Gesù è “il” Figlio di Dio, il quale occupa una posizione unica, uguale a Dio, essendo uno con il Padre. In nessun momento ha smesso di essere Dio, anche quando ha assunto la forma umana. E dopo essere stato risuscitato e asceso al cielo con un corpo, non cesserà mai più di essere pure un Uomo. Ovviamente alcune caratteristiche divine sono state parzialmente occultate agli occhi umani mentre lui si trovava qui, altrimenti gli uomini sarebbero stati consumati se solo avessero guardato verso Gesù.
Anche così, la sua perfezione morale sempre lasciava trasparire la sua gloria divina. Negli stessi vangeli dove incontriamo spesso i difetti dei discepoli e degli apostoli, nessun fallo è mai trovato in Gesù e nel suo modo di procedere. E Giovanni ha avuto il privilegio di vedere una porzione extra di questa gloria di Gesù quando è stato trasfigurato ed è apparso risplendente come il sole accanto a Mosè ed Elia (Luca 9:28-30).
Giovanni Battista, che era più vecchio di Gesù, testimonia la sua preesistenza dicendoci che Gesù esisteva prima di lui ed era superiore a lui. Ora, chiunque riceve Gesù, riceve anche tutta la sua pienezza, e “grazia sopra grazia” (Giovanni 1:16). Vorresti mai perdere tutto ciò? Per i prossimi 3 minuti questo vangelo continuerà a parlare della grazia e della verità che incontrerai solo in Gesù.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)