#093 - L’ipocrisia di Pietro - Galati 2:11-14

Lasciamo stare per 3 minuti il Vangelo di Matteo per dare un’occhiata alla lettera dell’apostolo Paolo ai Galati, che erano i cristiani che vivevano in Galazia. In essa Paolo ci parla di un incontro che ha avuto con l’apostolo Pietro, raccontandoci così:

“Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perché egli era da condannare. Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi gentili [i cristiani non giudei]; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione” (Galati 2:11-12), cioè i giudei convertiti a Cristo, che ancora credevano di dover obbedire alla Legge dell’Antico Testamento.

E poi Paolo continua: “E gli altri giudei si misero a simulare anch’essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione. Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: Se tu, che sei giudeo, vivi alla gentile e non alla giudaica, come mai costringi i gentili a giudaizzare?” (Galati 2:13-14).

Hai appena potuto notare che lì c’era una differenza di opinioni. I giudei che si convertivano a Gesù volevano continuare a seguire i comandamenti dell’Antico Testamento, a osservare il sabato, a dare la decima, a circoncidere i loro figli, ecc. Tutto questo era stato ordinato a Israele, ma ora erano Chiesa. L’Epistola ai Galati è una lettera dura, perché i propri cristiani della Galazia erano caduti in questo inganno di credere che la salvezza venisse attraverso l’obbedienza ai comandamenti.

Qui Paolo racconta come ha particolarmente rimproverato l’apostolo Pietro per voler agire con ipocrisia. Pietro conosceva la verità e capiva questa differenza tra Israele e la Chiesa, ma per paura di dispiacere ai giudei convertiti, che insistevano nel mantenere il vecchio ordine di cose, lui si allontanava dai suoi fratelli gentili quando i suoi fratelli giudei si avvicinavano. E per di più voleva costringere i gentili a vivere come giudei, quando lui stesso, Pietro, non viveva più così.

Pietro era un uomo come tutti noi; non c’era nulla d’infallibile in lui ed era soggetto alle stesse debolezze e ipocrisie a cui tu ed io siamo soggetti. Hai mai cercato di mostrarti come qualcuno che non sei soltanto per impressionare? Anch’io, e pure Pietro. Hai mai detto a qualcuno di vivere in un certo modo quando tu stesso non vivi così? Anch’io, e pure Pietro. Quindi, se dovrai guardare qualcuno come il tuo esempio da seguire, guarda Gesù. Non ha mai commesso un fallo. Non è mai stato un ipocrita. Lui non ti deluderà mai.

Io, tu e ogni essere umano, che sia già passato o stia passando adesso su questo pianeta, siamo tutti imperfetti, ed è per questo che non c’è salvezza in nessun altro tranne che nel Figlio di Dio. Dio non ha trovato nemmeno uno che potesse morire per i peccati del mondo, perciò ha mandato suo Figlio, ed è in lui che devi credere. Nei prossimi 3 minuti torneremo al Vangelo di Matteo per vedere cosa sta combinando il clero dei giudei.

Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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