#105 - Il grido di mezzanotte - Matteo 25:6-13

“E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro!” (Matteo 25:6). Allora le dieci vergini si sono svegliate e sono corse a preparare le loro lampade, però le insensate si sono fatte prendere dal panico quando hanno scoperto di non avere più dell’olio. E ne hanno chiesto un po’, in prestito, alle vergini prudenti.

Il problema è che l’olio dello Spirito Santo non è qualcosa che si possa dare in prestito. O ce l’hai o non ce l’hai, perché “se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (Romani 8:9). Le vergini avvedute indicano le persone veramente salvate tramite la fede in Gesù; le altre soltanto professano una religione, nient’altro. La salvezza è individuale, non è ereditaria e non passa da una persona all’altra. Le vergini stolte vanno in cerca dell’olio, ma ormai è troppo tardi.

Sì, lo sposo arriva, e le vergini che sono preparate entrano con lui nella sala delle nozze; poi la porta viene chiusa. Ed è inutile che le insensate gridino davanti all’uscio, dicendo “Signore, Signore, aprici!” (Matteo 25:11), giacché lo sposo gli risponde che non le conosce. Nella Bibbia, tutte le cinque occorrenze dell’espressione “Signore, Signore” si riferiscono sempre a persone che non credono in Gesù, e che nemmeno lo aspettano (Matteo 7:21-22; 25:11; Luca 6:46; 13:25).

I primi cristiani attendevano Gesù con grande aspettativa. Paolo s’include tra coloro che sarebbero saliti per incontrare il Signore nell’aria. Quando lui ci parla del rapimento della Chiesa, afferma “che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati” (I Tessalonicesi 4:15). Sì, Paolo viveva in attesa di un incontro imminente.

Purtroppo questo è andato perso nel corso dei secoli. I cristiani hanno cominciato ad aspettare la morte oppure la tribolazione che precede la venuta di Cristo per regnare, perdendo di vista l’imminenza dell’incontro con colui che ci ha promesso: “Io vado a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi” (Giovanni 14:2-3). Ciò nonostante, ci sono indizi indicanti che alcuni hanno mantenuto viva questa speranza, anche se in modo molto sparso.

Tuttavia, è stato solo nel diciannovesimo secolo che l’aspettativa dell’imminente venuta di Gesù per rapire la sua Chiesa è diventata parte integrante della vita cristiana, e il risultato si è tradotto in un secolo di evangelizzazione e di missioni senza precedenti. All’improvviso “l’olio” poteva essere trovato in ogni angolo del mondo. Quando vivi aspettando che Gesù ritorni in un batter d’occhio, ti rendi conto che non c’è più tempo da perdere.

Nell’originale, il testo non dice “sta arrivando lo sposo” o “lo sposo si avvicina”, ma “ecco lo sposo”, e questa differenza è importante. Non è l’evento in se stesso della venuta che aspettiamo, ma la persona che viene: Gesù, il Signore. Chi si occupa troppo dei segni o dell’evento della venuta, lo possiamo paragonare a una sposa che va all’aeroporto ad aspettare il suo sposo, il quale sta per arrivare dall’estero a prenderla, e finisce per interessarsi più al tabellone che annuncia gli atterraggi e i decolli che alla persona che la porterà via da quel posto.

Nei prossimi 3 minuti parleremo di investimenti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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