#059 - La tempesta - Matteo 14:22:33

Nell’ultima parte del capitolo 14 del Vangelo di Matteo Gesù costringe i suoi discepoli a montare in una barca affinché vadano verso l’altra riva del mare di Galilea. E quando arriva la sera, una tempesta si abbatte sulla barca; nel frattempo Gesù, da solo, è su un monte per pregare.

I discepoli lottano contro le onde senza sapere che Gesù è vigile e preoccupato per loro. Perciò li vuole raggiungere, camminando sul mare mosso. Chi aveva già alimentato una folla, non avrebbe neanche bisogno di scendere dal monte per placare questa tempesta. Gesù, però, voleva così assicurarli che lui era a conoscenza della situazione che stavano attraversando, e che teneva il vento sotto controllo e le onde sotto i suoi piedi.

I discepoli lo vedono e gridano. Pensano che sia un fantasma. A questo punto sono più terrorizzati da lui che dalla tempesta, ed è questa la stessa paura di molti: incontrarsi con Gesù. Le persone temono perché si sentono in colpa; ma non è proprio lui, per l’appunto, quello che è venuto qua per assumere le nostre colpe e per pulire il nostro nome presso Dio? Ciò di cui dovresti davvero aver paura, è l’essere lontano da Gesù.

Quando riconosci di essere un peccatore colpevole, che ti meriti la condanna e che non sei in grado di pagare il tuo debito con Dio, stai già cominciando a scendere dalla barca della fiducia in te stesso. Il prossimo passo è credere che ci sia salvezza solo in Gesù; che la sua morte è il compimento della sentenza che tu avresti dovuto ricevere, ma che lui invece l’ha ricevuta al tuo posto.

Credendo in Gesù, i tuoi peccati sono perdonati, la tua colpa è eliminata e il tuo credito recuperato agli occhi di Dio. Dio versa sul tuo conto ciò che vede in Cristo. Tu sei giustificato.

Pietro è audace e dice a Gesù: “Signore, se sei tu, comandami di venir a te sulle acque.” (Matteo 14:28). E Gesù gli risponde: “Vieni!”. Se Gesù ti dice di andare da lui, è perché disporrà quanto sia necessario affinché ciò avvenga. Così com’era impossibile che Pietro potesse camminare sulle acque senza Gesù, così ti sarà impossibile andare da lui se non per mezzo del potere che lui stesso emana.

È impossibile essere cristiani senza Cristo. È impossibile andare a Dio se non attraverso Gesù. Sì, le onde delle circostanze attorno a te possono farti smettere di guardare Gesù, ma sarai sempre a portata di mano se, come ha fatto Pietro, griderai: “Signore, salvami!” (Matteo 14:30). E Pietro continua ancora su quel mare mosso, ma ora la sua mano è al sicuro nella mano di Gesù.

Quando tornano alla barca, la tempesta scompare. E i discepoli adorano Gesù. Hai mai pensato di adorare Gesù, come essendo Dio? È quello che lui è.

La tempesta da affrontare nei prossimi 3 minuti è quella della tradizione religiosa.


Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)

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