Coloro che sapevano interpretare l’aspetto del cielo per fare le previsioni del tempo, erano incapaci di interpretare i segni dei tempi per identificare colui che era venuto dal cielo.
Tutti i segni di cui avevano bisogno erano davanti a loro, e potevano essere verificati nei libri dei profeti che avevano predetto la venuta di Cristo. Loro assistevano a un replay al contrario. Tutti noi vorremmo viaggiare nel passato per incontrare qualche personaggio dei libri di storia. Ora succedeva l’opposto. Per secoli gli ebrei avevano letto sul Messia nei libri dei profeti e adesso si rifiutavano di credere in lui che era proprio lì, di fronte a loro.
Segni e miracoli non sono sufficienti per cambiare un cuore indurito. Quando non vuoi crederci, non c’è nessun argomento che ti faccia cambiare idea. Perciò non è una questione di evidenze, è una questione di volontà.
C’era ancora un’altra profezia dell’Antico Testamento che stava per essere compiuta, e quegli stessi religiosi avrebbero avuto una parte attiva in essa quando il loro Messia sarebbe stato consegnato a morte. Era ciò che Gesù chiamava il “segno di Giona”, il quale era stato ingoiato da un gran pesce e poi ne era uscito vivo dalle sue viscere. Gesù sarebbe stato inghiottito dalla morte e risusciterebbe il terzo giorno.
Non tutti, però, erano come quei religiosi. Se da un lato trovi l’incredulità e l’opposizione dei giudei religiosi, dall’altro trovi delle persone che aspettavano il Messia e che hanno visto in Gesù la concretizzazione delle loro aspettative.
Alcuni l’hanno intravisto non appena hanno avuto il bambino Gesù tra le braccia. Altri sono andati a confrontare la sua vita e i suoi miracoli con tutto quello che era stato scritto dai profeti dell’Antico Testamento ed hanno creduto in lui. Ed è probabile che qualcuno, più tardi, vedendo quell’uomo insanguinato e inchiodato su una croce come un animale sacrificato, si sia ricordato di quello che aveva detto Giovanni Battista, il precursore del Messia: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29).
Ciò che era il compimento degli oracoli di Dio per le persone di allora, oggi per te è storia. Ma il crederci continua a essere una questione di volontà. Tu credi a tante brutte notizie che vedi sui giornali e in tv e non crederai alle buone notizie le quali ti mostrano che Cristo è morto ed è risorto per salvarti? L’essere incredulo non significa non avere una religione. Ci sono molte religioni che conducono le persone all’incredulità perché alimentano i loro fedeli con il lievito. Ed è quello che vedrai nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)