Il giovane pone Gesù, che è Dio e Uomo, allo stesso livello dei maestri religiosi di Israele. La risposta di Gesù ha l’obiettivo di fargli luce: “Perché m’interroghi tu intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono.” (Matteo 19:17). Appunto, e Dio è proprio lì, davanti al ragazzo. Purtroppo lui non lo capisce, e per questo Gesù continua a testarlo.
Gesù gli dice che se vuole entrare nella vita, dovrà osservare i comandamenti... non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dir falsa testimonianza, onorare i genitori e amare il prossimo come se stesso. Nella legge data a Mosè c’erano 10 comandamenti, ma qui Gesù menziona solo quelli relativi al prossimo, poiché il giovane non era ancora riuscito a riconoscere e ad amare Dio, proprio lì di fronte a lui.
Se ora io ti chiedessi se osservi tutti i comandamenti di questa lista sopraccitata, cosa mi diresti? Potresti affermare di non aver mai mentito, di onorare i tuoi genitori e di amare il prossimo come te stesso? E quando si tratta di uccidere e di rubare, non dimenticarti quello che Gesù ha detto, ossia che basterebbe solo pensarci perché questi peccati fossero versati sul tuo conto. Sai bene che non supereresti questo test a pieni voti, vero? Cosa, però, gli risponde il giovane milionario?
“Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?” (Matteo 19:20). Avresti proprio il coraggio di rispondere così al Creatore e Signore dell’Universo? Il giovane continua a credere che la vita eterna si ottenga tramite un qualsiasi baratto proposto, e che Dio sia obbligato a ricompensarlo. Lui non conosce la grazia di Dio, l’unica maniera per ricevere la vita eterna; non è in grado di ammettere la sua totale incapacità di obbedire ai comandamenti e di mettersi davanti a Dio come un peccatore perduto.
Allora Gesù dà il colpo finale, che ci rivela tutto quanto c’era di sbagliato nelle risposte del ragazzo: “Se vuoi esser perfetto, va’, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami.” (Matteo 19:21). Dopo aver sentito questo, il giovane si è allontanato, triste, perché era milionario.
Lui non amava il prossimo come se stesso e non voleva seguire Gesù. La storia sarebbe stata diversa se avesse ammesso la sua incapacità di obbedire, e se avesse chiesto a Gesù, supplicante, la misericordia e la grazia. Il problema non era la sua ricchezza, ma il suo attaccamento a essa e la sua presunzione nell’affermare di essere capace di amare il prossimo come se stesso. E Gesù continua a parlare dei ricchi nei prossimi 3 minuti.
Mario Persona - (Tradotto da Cristina Fioretti)